domenica 11 luglio 2010

Furyon - Underdog Ep


Ieri ho preso, com ogni mese, Classic Rock, massima rivista di musica Hard Rock/Heavy Metal/ Blues a livello mondiale, direttamente dall'Inghilterra. Generalmente, è abitudine della rivista, inserire un disco promozionale all'interno della rivista, che contiene nomi vecchi e nuovi, dagli UFO alle Heart, dai Voodoo Johnson agl Heaven's Basement, oltre a Saxon, Fairport Convention, Foghat, Alice Cooper e mille altri.

Ma nel numero di questo mese, oltre al solito disco, (un album del front man dei Def Leppard fatto di cover, principalmente di pezzi Glam Rock di Ian Hunter e dei Mott The Hoople) ho trovato un piccolo disco composto da tre pezzi, una specie di dischetto promozionale con un anteprima del disco di debutto di una nuova giovane band inglese, heavy metal a-go-go, direttamente da Brighton, i Furyon.

Il dischetto, promo del debuttante "Gravitas", parte con Disappear Again, un pezzo di pesante hard'n Heavy, a mio avviso, una specie di coctail che si può ottenere mischiando i Black Ston Cherry con la Black Label Society.

Una sezione ritmica emozionante ed energica, insieme ad una serie di assoli melodici, tecnici ma non fini a se stessi, che trasmettono grande passione, opera dei chitarristi Chris Green e Pat "The Shred" Heat, insieme al cantante Matt Mitchell, ci danno una prova di quel che sarà la musica in questo 2010.

La seconda, Don't Follow ci ripropone una scarica di alto voltaggio di energia rock, con marcate influenze grunge, da "Alice in Chains + Iron Maiden".

La terza traccia, molto piu melodica, si apre con un esaltante intro di chitarra, Wasted On You, con sonorità piu moderne, tendenti ad un progressive metallizzato, dove viene ancor piu marcata la grande potenza del cantante, con un voce melodica ed elettrizzante.

Nel caso voleste approfondire su questo gruppo emergente, ecco il loro Myspace www.myspace.com/furyon.

Tenete d'occhio, si tratta di un gruppo da cui possiamo aspettarci molto, ne sentiremo parlare in futuro.

sabato 10 luglio 2010

Mudpie - Mudpie


Autoprodotto da un gruppo che già ha cessato di cavalcare le praterie rock'n roll, il primo, unico, omonimo disco dei Mudpie è un blues rock che sfiora piu l'hard rock in piu punti, con una buona dose di ispirazioni da Black Crowes e dagli ZZ Top, con decisi riff di hard blues, una voce sofferente, un alone di mistero intorno al gruppo, avendo lasciato solo questa produzione, senza pubblicizzarsi troppo, e rimanendo perciò nell'oblio per i più.

In questo disco troviamo pezzi come Bi Roads, Raynell, Say What you Mean, e Swing Door, purissimi e durissi pezzi di grezzo hard rock farciti da un blues che lascia spazio a influeze sudiste ed accompagnate, in alcuni pezzi, da un organo che ci procura un atmosfera da autostrada deserta nel cuore dell'america, con una chitarra, guidata da John Grell, ex Winterkat, con assoli lunghi e pesanti, che legano riff taglienti come rasoi, trasudando di influenze Hendrixiane, come in Texas Home e Say What You Mean, ma senza tralasciare il settore acustico, Out Of My Hands ne è la prova, dove domina un duetto tra gli arpeggi di chitarra e la voce sofferente di Keith Wayne.

Non mancano venature piu Southern, la splendida Heaven, ad esempio, che ricorda un po la Four Walls of Raiford dei Lynyrd Skynyrd, e nemmeno le aspettative per i piu tendenti all'hard rock tirato, come Rain Or Shine, un pezzo da ascoltare in sella ad una moto in puro stile Easy Rider, senza mai perdere del tutto l'anima blues, regalata anche da pezzi d'armonica, strizzando l'occhio al southern blues.

Il disco si chiude con On Myself, dove ancora una volta, Grell ci mostra ciò che è in grado di fare con la sei corde, con un ritmo funkeggiante, e dove anche batterista e bassista riescono ad esprimersi come meritano.

Si tratta insomma, di un ottio disco di chi vuole provare l'hard rock post '70, difficile da trovare, ma nel caso, non manchranno le soddisfazione nell'ascoltarlo.