mercoledì 29 dicembre 2010

Dennis Wilson - Pacific Ocean Blue



Salve a tutti Fratelli di musica, e benvenuti all'ultimo articolo di questo 2010 che ha segnato il ritorno del nostro sito, e per concluderlo, ho scelto un disco che spero possa piacervi tanto quanto è piaciuto a me.
Il disco, è Pacific Ocean Blue, il primo disco solista di Dennis Wilson, l'ex batterista dei Beach Boys (ma che ben poco ha da spartire con i vecchi ragazzi da spiaggia di tanti anni prima).
L'album fu il primo poubblicato come solista da uno dei membri egli scioltisi Beach Boys, ed uscì nel 1977, riscuotendo immediatamente un grande successo commerciale.
Descrivere la musica di questo disco non è facile, poichè si tratta di canzoni non ordinarie, e che non corrispondono ad un particolare schema compositivo, e giocano il loro forte nella composizione nata attorno agli arrangiamenti di pianoforte che Dennis buttò giu quasi per scherzo.
La musica di questo disco ha il potere di trasferire le emozioni che provava all'epoca il batterista, e come dissero del disco, "ancora oggi, dpo 30 anni dalla sua uscita, Pacific Ocean Blue trasmette l'idea di un uomo in pace con se stesso e con la vita".
La prima traccia è senz'altro, a mio parere, la migliore in assoluto, un incredibile pezzo di grande impatto, è una specie di love song, che però è diretta verso il fiume, verso il mare, verso quella libertà e sconfinatezza che agli uomini è permesso solo di immaginare, senza mai poterla possedere, denunciando la vita di città, ed elogiando la pace e la serenità della natura.
Intensa come poche, River Song è senz'altro quella canzone, che se anche non vi interessasse il disco in se, bisogna ascoltare.
La seconda, What's Wrong, è un pezzo che prende le sue radici nel R&B, molto piacevole ma senza bissare la passione della prima, Moonshine invece, è un pezzo piu tendente ad un formato per radio FM, ma conFriday Night, Wilson, riesce a ricreare sonorità piu ricercate, e con un intro di sintetizzatori, che ci fa calare perfettamente nei panni di chi ha bevuto un boccale di troppo, e con il suo vocione, decanta il suo amore per il rock'n roll, come autentico "cibo per l'anima".
Un altro pezzo da segnarsi è sicurament Dremer, che con una sezione di fiati si lterna con chitarre distorte ed un roco blues da molo.
Le canzoni che vanno da qui a Pacific Ocean Blues purtroppo soffrono il peso degli anni, mentre arrivati alla Title Track, ci troviamo davanti un ottimo Funk R&B, originale e ancora bellissimo da ascoltare, e lo stesso vale per le due tracce successive, Farewell My Friend e Rainbows,

seppur con un orientamento piu soft, risultano ancora piu che piacevoli, ma è con End of The Show che ritorniamo ai grandi livelli di Dennis.
End of The Show, è senz'altro il pezzo pefetto per concudere un disco, ancora di piu, se è Pacific Ocean Blue. Purtroppo ( o per fortuna) quest'armonia è spezzata dalle tre bonus tracks aggiunte nella ristampa del 2008, in cui riemergono i sentimenti fondamentali a Dennis per incidere i suoi pezzi, ed ognuno di questi tre "nuovi arrivati" costituiscono i pezzi di un mosaico piu grande, che non è Pacific Ocean Blue, ma è Dennis Wilson stesso, un uomo che sapeva ancora provare passione e amore, per ciò che lo circondava.
Se con i Beach Boys, Dennis (nonostante i pochi interventi compositivi da lui apportati al repertorio dei fratelli Carl e Brian) ha fornito la colonna sonora ideale per una giornata di Surf tra le onde della california, in puro stile "un mercoledì da leoni", in Pacific Ocean Blue, ci ha regalato le composizioni perfette per la sera successiva, mentre si osserva il sole che si spenge lentamente nell'oceano, guardando i contorni arancioni di tutto ciò ch ci circonda, stanchi, con ilsalmastro ancora impregnato nei capelli, e l'aria impregnata dal fuoco che brucia nei bivacchi della notte. E con uno stereo acceso, con Dennis che canta, immerso nel fascino, di quel tanto amato oceano.