Vedere BB King in concerto è, per gli
amanti del blues, un po come il pellegrinaggio verso la Mecca per un
musulmano : una volta nella vita deve essere fatto.
Se poi il concerto in questione si
tiene all'annuale Pistoia Blues Festival c'è poco da dire,
bisogna esserci e basta.
E venerdì 13 luglio l'ultimo grande Re
del Blues ha decisamente dimostrato di portare bene i suoi 87 anni
(classe 1925) ed ha offerto alla città toscana uno spettacolo
difficile da dimenticare.
Prima di mettere piede sul palco, King
è stato preceduto dai due artisti di apertura della serata, il
chitarrista neozelandese Paul Ubana Jones ed il gruppo tributo a Rory
Gallagher della Band Of Friends.
Il momento tanto atteso arriva intorno
alle 22, quando la band di King si è presentata suonando un pezzo
strumentale per scaldare il pubblico e per far vedere di che pasta
erano fatti, in un esecuzione R&B funky in cui ogni membro ha
avuto modo di abbandonarsi ad una propria improvvisazione, per poi
fare da sottofondo all'entrata in scena del “Re”, che si è unito
immediatamente con un assolo con la bella Lucille, compagna di tante
avventure, ammaliando chiunque fosse presente col suo tocco morbido e
fluido per poi salutare tutti, divertito, ringraziando per essere
venuti ad assisterlo in quella serata.
Da quel momento, lo show è andato
avanti per un ora e mezza, un po poco forse per gli standard di altri
concerti, ma anche troppo per un uomo dell'età di BB, tenendo conto
dell'incredibile passione e simpatia che ha messo in ogni minuto di
concerto.
Pezzi come Rock Me hanno portato una
ventata d'allegria in tutti i presenti, farciti di assoli ed
improvvisazioni, con un King sempre attento a mantenere attento il
pubblico con scambi di battute memorabili (“ora suonerò questa
canzone per tutti voi che sapete amare tra il pubblico. E anche
perché mi piace.” “Al mio 4 signorine, dovete guardare la
persona che volete e dovete poi dar loro un bacio va bene? Perché
non vedo nessuno baciare? Aaaah..” e BB bacia Lucille sorridendo)
mentre la sua band non ha risparmiato nessuno mostrando il meglio di
se, tra assoli di basso e sfuriate di batteria, eseguendo un
repertorio blues perfettamente calibrato.
Il finale arriva sulle note di un
emozionante When The Saints Go Marching In, ultimo emblematico pezzo
della serata difficilmente ripetibile.
Finito tutto, BB King posa Lucille,
ringrazia tutti e promette di tornare presto per poi abbandonare il
palco in giacca e cappello, lasciando tutti con la consapevolezza di
aver visto un pezzo (e che pezzo) di storia sullo sfondo perfetto del
Pistoia Blues, che ha poi proseguito nei due giorni seguenti con
Paolo Nutini sabato e con i Gov't Mule e John Hiatt nella chiusura di
domenica (alla quale ho assistito e che presto pubblicherò)
Poco da aggiungere quindi, se non un "Grazie" a quel maestro che tanto ha influenzato la musica da essersi guadagnato senza ombra di dubbio il titolo di "Re del Blues", mentre per chi non c'era, auguro di poterlo vedere presto, poche altre cose al mondo possono vantare la stessa passione di un concerto di BB King.
6 commenti:
ben scritto, bravo
bravo, ben scritto|
bene bravo bis
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