
Preparatevi Gente, perchè il mio secondo articolo parlerà
di una delle più grandi (se nn la più grande, secondo me) band di sempre, i Pink Floyd. Il gruppo nasce a Cambridge nella seconda metà degli anni '60 ed è formato da Nick Mason alla batteria, Rick Wright alle tastiere, Roger Waters al basso e soprattutto Syd Barrett alla chitarra. Il loro campo sonoro prediletto è il rock psichedelico, molto in voga a quel tempo, ed è per questo che il gruppo inizia a farsi una fama nei locali londinesi, nei quali vengono suonate le composizioni di Barrett, fra le quali va sicuramente ricordata "See Emily play", la migliore del periodo di Syd. Nel 1967, dopo un anno passato nei clubs, il gruppo riesce finalmente a incidere il primo disco: The Piper at the Gates of Dawn. E subito un immediato successo, e in effetti il disco in se non è per niente male anche se formato principalmente da brevi canzoni che non hanno niente a che vedere con i capolavori che il gruppo andrà a produrre qualche anno dopo. Fra le 11 composizioni comunque vanno ricordate "Interstellar Overdrive" e "Arnold Layne". Il successo, però, colpisce Barrett in malo modo, che finisce col farsi di LSD, e costringendo i compagni a lasciarlo piano piano sempre più lontano dalla band. Entra cosi ufficialmente il fantastico David Gilmour, che rimpiazzerà Syd nei momenti di difficoltà. Un anno dopo il debutto la band presenta cosi "A Saucerful of Secrets".
Gilmour suona qui in tutti i pezzi a eccezzione dell ultimo (l'unico con Barrett) e il disco, sotto tutti i punti di vista, è migliore del precedente: più sperimentale e con melodie molto piu travolgenti. Queste due componenti possono essere tranquillamente dimostrate con due pezzi dell album, rispettivamente la title-track e "Set the Controls for the Heart of the Sun".Anche questo disco ottiene un discreto successo e la band viene cosi spesso ingaggiata per
live show, permessi di utilizzare le canzoni e soprattutto colonne sonore come ad esempio quella del film "More". Il salto radicale avviene però on "Ummagumma" (1969) (dove Syd Barrett è ormai uscito ufficialmente dalla band). L'album è diviso in due parti: la prima è un disco live contenente tre pezzi vecchi e un inedito, la splendida "Careful with that axe, Eugene", un pezzo che parte molto tranquillo per esplodere nel mezzo con l'urlo di Waters e richiudere in bellezza. La seconda parte è invece caratterizzata da composizioni molto sperimentali (e a volte un po noiose) scritte dai singoli membri del gruppo. Il primo pezzo del vero sound Pink Floyd esce però nel 1970 ed è la traccia che da il titolo all album "Atom Heart Mother": una strumentale di 23 minuti in cui numerosi strumenti si cimentano in una melodia spaziale e unica, specialmente l'assolo di chitarra a metà canzone. Anche "If" è un pezzo che non deve mancare. Di anno in anno i Pink Floyd migliorano: nel 1971 esce Meddle. Il disco apre con "One of these Days", una delle più belle performances di Waters al basso (diventato anche la sigla di un programma sportivo dagli anni 70 ad oggi). "Fearless" è invece una splendida canzone psichedelica ma è "Echoes" a dominare l'album: questa traccia perfetta rappresenta interamente la seconda facciata del vinile ed è uno dei due loro pezzi migliori, non ci sono parole per descriverla, va sentita e basta. Nel 1972 esce invece il live at Pompeii, un film di un ora girato nell' anfiteatro di Pompei in cui la band da prova della sua grande maestria. Ma il meglio deve ancora venire: nel 1973 esce finalmente quello che sara da sempre simbolo del rock, annoverato da molti (e da me) come miglior album di sempre, è "The Dark Side of the Moon". Ogni pezzo qui è fondamentale e il disco non sarebbe tale se ne mancasse uno. La prima traccia e Speak to Me, un battito di cuore in crescendo in cui alla fine si potranno sentire elementi caratterizzanti dell intero album come il registratore di cassa e l'urlo di donna. Senza interruzzioni parte così "Breathe", un pezzo spaziale in tutto e per tutto. Andando avanti si trova "On the Run", forse la meno bella dell album, caratterizzata da una performance di Wright al sintetizzatore VCS3 (credo). La traccia numero 4 è invece "Time", che inizia con un assolo di batteria per continuare in due parti alternate, una molto più veloce e un ritornello psichedelico al massimo. Subito dopo troviamo "The Great Gig in the Sky", dove l'urlo di donna copre un leggero pianoforte.
Il pezzo invece più aggrressivo è "Money", dove Gilmour ci regala uno dei più belli assoli di sempre. "Us and them" è invece il pezzo più spaziale dell album. A seguire vi sono la strumentale "Any Colour You Like" e la splendida "Brain Damage". A chiudere in bellezza ci pensa la corta ma incredibile "Eclipse", che finisce con lo stesso battito di cuore con cui il disco è iniziato, e questo simboleggia proprio la sensazione che si prova alla fine dell album: la voglia di riiniziarlo da capo e di non smettere mai di ascoltarlo. Dopo un anno di pausa, nel 1975, esce "Wish You Were Here", un disco di per sè discreto se non fosse per la loro canzone più bella in assoluto: "Shine on You Crazy Diamond": questa si divide in due parti entrambe molto simili. E un pezzo estremamente vario, in cui si distinguono melodie psichedeliche, assoli di chitarra, di sintetizzatore, di sassofono in quella che puo essere tranquillamente considerata la più bella canzone mai scritta assieme a "Stairway to Heaven" dei "Led Zeppelin". Esce infine nel 1977 l'ultimo vero disco dei Pink Floyd, Animals, in cui si inserisce per la prima volta il famoso maiale volante. Qui le sperimentazioni diventano elettroniche, soprattutto nell uso del Vocoder in "Sheep", e comunque dei sintetizzatori in generale. Dopo questo disco i Pink Floyd informalmente finiscono. Nel 1979 esce infatti "The Wall", un disco praticamente scritto tutto da Waters in seguito a numerosi contrasti nel gruppo. I bei pezzi ci sono comunque, come ad esempio "Anothr Brick in the Wall" o "Confortably Numb" o "Hey You", ma per il resto il disco è piuttosto commerciale e non si trova assolutamente lo spirito presente in passato. I Pink Floyd pubblicheranno cosi "The Final Cut" nel 1983, "A Momentary Lapse of Reason" nel 1987 e "The Division Bell" nel 1994. (album piuttosto scarsi). Nel 1995 il gruppo si scioglie definitivamente riunendosi una sola volta al Live 8 del 2005. Nel 2006 Syd Barrett muore e cosi Rick Wright nel 2008, cancellando definitivamente la speranza dei fan piu giovani di vederli live.
Finisce così la storia di una grande rock band. Scusate se con questo lungo articolo vi ho un po annoiato, ma sapete, come si fa a parlare di una band come i Pink Floyd in due righe.
Tanti saluti da Iardo.
Discografia con valutazione personale disco in scala da 1 a 10:
* The Piper at the Gates of Dawn (1967) - 6,5
* A Saucerful of Secrets (1968) - 7
* Ummagumma (1969) - 7-
* Atom Heart Mother (1970) - 9
* Meddle (1971) - 10
* The Dark Side of the Moon (1973) - 10
* Wish You Were Here (1975) - 10
* Animals (1977) - 8,5
* The Wall (1979) - 5
* The Final Cut (1983) - sv
* A Momentary Lapse of Reason (1987) - sv
* The Division Bell (1994) - sv