
4 gennaio 1967. Jim Morriaon, Robby Krieger, Ray Manzarek e John Densmore. Questa è la formazione che diede alla luce uno dei piu grandi capolavori di rock/Blues psichedelico della storia.
Considerato il capolavoro assoluto della band, il disco esprime al meglio la forte originalità del gruppo, e delle impressionanti innovazioni dei singoli musicisti. Con il piu carismatico, poetico e maledetto cantante di tutta la scena musicale degli anni '60, Jim Morrison, a tenere le redini del gruppo, con testi sempre modificati e con chiare ispirazioni di letteratura classica nei brani, a partire dal nome stesso del gruppo, citazione di William Blake .
Tastiere sospiranti e delicate, con una batteria tentennante ed una chitarra arpeggiata, acida, profonda e maniacale, il gruppo definì i connotati di ciò che erano i Doors. La chiave per le porte della percezione.
Il disco si apre con il successo Break on Through, intramontabile evergreen del gruppo, proseguendo con Soul Kitchen e con l'incredibile Crystal Ship, vera gemma delicata, dominata dalle tastiere sapientemene orchestrate, duettate con la voce di Jim.
Si arriva a Twentieth Century Fox, squillante pezzo molto piu allegro dei precedenti, dove domina la batteria martellante, arrivando alla piu acida Alabama Song, sussurante organo e con la voce melodica di Morrison, sembra la colonna sonora di qualche perverso sogno poetico e sognatore, arriviamo a Light My Fire, altro grandissimo successo, che si lascia andare in duetti psichedelici tra Ray e Robbie, in un pezzo che sfiora il Progressive.
Arriviamo a Back Door Man, cover di un classico del blues di Howlin' Wolf, quindi è la volta di I Looked at You, nuovo grande successo vocale per Jim, cupo e affascinante, con la sua voce eccitante, trova una perfetta fusione con gli arpeggi di Robbie Krieger, una solida base ritmica, risultato della fusione di organi balbettanti e batteria costante.
End of The Night sembra invece un apocalitto ricordo di qualche serata a base di anfetamine e Whiskey, effetti Phaser a non finire, con assoli arpeggiati, incupita dall'organo costante.

Si passa quindi per Take it As it Comes, pezzo dominato dal basso di Ray Manzarek, ma è l'ultima canzone che spalanca completamente i portoni della mente.
Epica, intramontabile, maestosa, affascinante, maniacale, ipnotica, cupa....in una parola sola, esagerata.
The End, undici minuti di arpeggi, piatti sussultanti e organi profani, è dominata dalla voce, mai cosi profonda, mai cosi divina, di Jim Morrison, rappresenta una rappresentazione quasi teatrale, del complesso di Edipo, dell'addio all'amore, all'infanzio, l'addio alla vita, alla ragione, ai sentimenti, un addio, definitivo, conclusiovo, senza possibilità di redenzione, può essere divisa in due parti, una prima, piu lenta e sussurrante, aumenta lentamente, come la follia matura in una persona, per arrivare all'apica, all'orgasmo musicale, dove tutti gli strumenti si fondono, in un vortice di orrore, amore, passione, privo di limiti, libero da legami, un momento di puro sconvolgimento, o in altre parole, lo Zenit dei Doors, della percezione.
Ed infine, si chiude, come un sipario di un teatro, che si chiude, abbandonando la magia alle proprie spalle.
Ed infine, si chiude, come un sipario di un teatro, che si chiude, abbandonando la magia alle proprie spalle.
Non con un esplosione
Non con un urlo
Con un sussulto
perchè è cosi che finisce il mondo...
in un sospiro....
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