martedì 24 maggio 2011

My Bloody Valentine - Loveless

Eccoci di nuovo qua! Questa volta, il disco di cui ho deciso di parlare è un autentica leggenda dell'alternative rock britannico: Loveless, il capolavoro della band irlandese My Bloody Valentine.

Il gruppo capitanato dal cantante/chitarrista Kevin Shields, nasce nel panorama della seconda metà degli anni '80 in Inghilterra, focolare di tanti altri contemporanei di stampo Shoegaze, come i Primal Scream (di cui ho parlato pochi giorni fa) e i Jesus & Mary Chain, un movimento simile eppure molto diverso dal panorama americano, che proprio in quegli anni sfornava Sonic Youth e Smashing Pumpkins.



L'esordio è del 1988, un disco che segna già quella che sarà la rotta dei MBV, ovvero, l'unione



degli opposti. Quale altro gruppo sarebbe stato capace di unire sonorità pop a delle composizioni sperimentali e decisamente avanti nel tempo.




Ma il miracolo viene gridato nel 1991, quando la band dà alla luce il suo maggior successo : Loveless. Dopo due anni di lavoro e 17 studi di registrazione, finalmente il maxi lavoro di Shields aveva trovato una sua forma.


Il disco è incredibile, nel riuscire ad amalgamare cosi bene sentimenti contrapposti, come un suono violento e tranquillo, frenetico ed equilibrato, e riesce a dare nuovi punti di vista su quel che era la realtà alternative/grunge dei primi anni '90.


Il disco è il risultato di un monumentale lavoro di sovrapposizione di chitarre granitiche, che nella loro folle distorsione, riescono a trovare un armonia impensabile, che solo il genio chitarristico di Kevin Shields è stato in grado di creare.










Nonostante quel che si possa pensare, l'alto livello di distorsione è frutto di chitarre fender e relativa leva, senza l'uso ingombrante di pedali esterni.

Tutte le canzoni sono di grande impatto e splendidamente curate, sia nella ricerca sonora che nell'accortezza dei testi, che vanno da un malinconico senso di disperazione nei confronti di amore e realtà quotidiana, ad un sentimento di fragilità terribilmente commovente, complice l'ottima performance vocale di Blinda Butcher.


Che si tratti di uno stile tutto nuovo e che non accetta compromessi, si capisce fin dalla prima traccia, Only Shallow, che parte innalzando un muro di chitarre straziate e si dà inizio alla formula melodica che sarà alla base del successo del disco. Con questo stile si passa per canzoni come When You Sleep e I Only Said, mentre sono piu basse le frequenze per Loomer, e le melodie sono piu strazianti in Touched.


Epocale è sicuramente I Only Said, dove la voce si perde in un delirio orgiastico senza limiti, che sfocia in quella che a mio parere, dopo tanti e tanti ascolti, è la punta di diamante di tutta l'opera, Come in Alone. Un pezzo, dove sia il lavoro di melodia, che la sovrapposizione di chitarre e la composizione del testo raggiunge il suo equilibrio e la sua perfezione.


Cercare di esprimere i sentimenti che è in grado di far provare quel pezzo è un impresa impossibile, in quanto si tratta di evocazioni strettamente personali.

Sometimes è un altra gemma del disco, uno dei pezzi di maggior successo del gruppo, grazie ad un accuratissimo lavoro che sovrappone il massimo della distorsione ad una chitarra acustica, insieme alla voce poco invdente di Shields.


Blown A Wish presenta invece degli accenni piu marcati di influenze pop, ma mantiene intatto il suo spirito macchiato di shoegaze, dove di nuovo, le ottime prestazioni vocali femminili fanno la differenza.


Un attacco tagliente apre le danze invece, per le ultime due canzoni, What You Want e Soon , e proprio quest'ultima, traccia conclusiva, è nuovamente sconvolgente nel suo unire ancora, ritmi pop a sonorità alternative. Il degno pezzo per concludere l'album.


E' una gemma piu unica che rara, Loveless, un disco che già nel titolo regala un'idea di quel che è in gradi fare il gruppo. Creare un album con amore, riuscendo a trasmettere sia quello che la sua totale assenza e la rassegnazione ad esso.


CapaRezza - Il Sogno Eretico




Salve a tutti!
Sono qua per parlarvi dell'ultimo album di un'artista insolito per il nostro blog: sto parlando de "Il Sogno Eretico", ultima fatica di CapaRezza.
Nel mio modesto parere, il Capa è uno dei più grandi artisti italiani presenti oggi sulla scena. In molti concordano con me, anche se magari non apprezzano il suo genere: tutto ciò a riprova che in molti si sono accorti che il rapper pugliese è un autore importante, che poi alcuni non apprezzino la sua musica perché non appassionati del genere è un discorso a parte.



Quest'ultimo album, come ha confermato lo stesso Capa, è un inno all'eresia, un invito ad andare contro corrente, a porci domande e di pensare con la propria testa. Il tutto condito da un "rap" strano, contaminato da musica elettronica, rock e reggae.

Come prima traccia troviamo uno stralcio di "Nessun Dorma", brano di musica classica di Puccini preso dalla Turandot.



Dopo esso, troviamo un altro piccolo "brano", dove Caparezza di fronte a un pubblico narra la storia di un discografico portato alla rovina. Dopo questa doppia intro, inizia l'album vero e proprio: come prima traccia abbiamo Chi Se Ne Frega Della Musica, una critica totale verso musicisti, discografici e fan. L'autore critica certi atteggiamenti, come l'essere più interessati alla vita privata e al gossip riguardante un cantante, piuttosto che apprezzare le sue opere.

Mi stupisco, pubblico un disco
e mi fanno le foto in pubblico, perché? non capisco!

Oh, non vi interessano le note che registro,

vi interessano le mie note sul registro!


Il secondo brano è intitolato Il Dito Medio Di Galileo, che narra la storia del furto del dito del famoso personaggio storico, per esser portato in corteo, in una sorta di scanzonata presa in giro verso chi cerca di comandare la massa. Non mancano ovviamente critiche alla Chiesa:


Galileo chi si oppose al tuo genio

fu più vil del coyote nel canyon

se la chiesa ti ha messo all'indice

beh che male c'è tu la metti al medio

le tue pecore si fanno umane

chi se ne frega se si fanno male

vedi quanti culi puoi penetrare

tu che prima li vedevi con il cannocchiale



Il terzo brano è quello che dà il nome all'album: Sono Il Tuo Sogno Eretico. In questo pezzo, con influenze quasi folk, si narrano tre storie di personaggi famosi della Storia, accusati di eresia e condannati per questo. Non vengono mai nominati, ma vi sono diversi inidizi e non è difficile capire di chi si parli. Per esempio, nel caso di Savonarola:

Invece io sono domenicano, ma non chiedermi come mi chiamo,
qua è sicuro che non me la cavo, mi mettono a fuoco non come la Canon.
Detesto i potenti della città, detesto Sua Santità, un uomo carico d'avidità
che vende cariche come babbà.




Il brano seguente inizia come se fosse un gioco televisivo (intitolato "Chi Vuol Esser Lasciato In Pace?). Sto parlando di Cose Che Non Capisco, in cui Capa pone ai suoi fan e a se stesso diverse domande, per cui viene criticato dagli altri (come illustrato nel ritornello). Le domande variano dallo Sport, alla Storia, alla Politica, all'Attualità e tanto altro.


E i funerali di stato a che servono?

I militari in missione chi servono?

E i caduti sul lavoro?

Per loro nemmeno un cero con il santo patrono,

ma sii serio..



L'album continua con il primo singolo estratto da esso, Goodbye Malinconia, cantato insieme al leader storico degli Spandau Ballet Tony Hadley. Canzone che parla della situazione attuale dell'Italia (rinominata per l'occasione "Malinconia"), dove sempre più persone sono costrette a fuggire all'estero per lavorare o studiare.

E pensare che per Dante questo era il “bel paese là dove ‘l sì sona”
Per pagare le spese bastava un diploma, non fare la star o l’icona
né buttarsi in politica con i curricula presi da Staller Ilona.




Abbiamo poi La Marchetta di Popolino, titolo che parafrasa quello della famosa Marcetta di Topolino. Una critica forte e dura verso un personaggio (Berlusconi?), usando allegorie Disneyane. Brano molto curioso.

Sta lì a denunciare le consulte dei massoni,
ma poi si fa annullare le multe da Basettoni.
Con noi è moralista, puritano, bacchettone,
ma si filma mentre scopa con tuniche da stregone.
E' un guascone che ride se fa score,
ha la faccia da culo non il culo di Gastone.




Siamo giunti al brano che forse preferisco di tutto l'album: La Fine Di Gaia. Trattando i recenti temi riguardanti la profezia Maya secondo la quale il Mondo arriverebbe alla sua fine nel 2012, CapaRezza afferma che non sarà il Mondo a finire ma piuttosto l'uomo, a causa di se stesso.


Né con i passi di Godzilla né coi passi della Bibbia,

Gaia sopravviverà!

A questi cazzo di asteroidi che non hanno mai schiacciato

neanche una farfalla.

Sei tu che tratti Gaia come una recluta naja,

ami il petrolio ma la baia non è una caldaia,

la tua mannaia lima l'aria mica l'Himalaya!

Gaia si salverà, chi salverà il soldato Ryan?



House Credibility è il brano che segue, il pezzo più elettronico dell'album dove viene trattata la vita casalinga di oggi, nel Mondo di oggi.

Cadi dalle scale se sale la scala Richter.
Era meglio abitare le palafitte.
Crepe sulla volta, di volta in volta,
il tetto schiaccia più di Michael Jordan.
Col piede di porco va giù la porta,
ti saccheggia pure la gang di Top Cat.




Siamo giunti ora al brano più strano dell'album: Kevin Spacey. Il pezzo porta il titolo del famoso attore non per caso: le strofe sono composte da così detti spoiler di diversi film famosi, rovinando così il finale agli ascoltatori. Nell'intro del brano Capa dice che fa ciò per dare a chi lo odia un buon motivo per farlo. Nei concerti però dice che la persona media che torna a casa a riposarsi e accende la tv deve seguire programmi di attualità e politica. E per togliere ogni tentazione, CapaRezza ci fa la cortesia di rovinarci i finali dei film che potrebbero distrarci da ciò che succede nel Mondo. Oltre a rivelarci i finali dei film però, anche qua Capa critica la società odierna:


Io e Marley? Alla fine il cane muore.

Nel film Hachiko il cane muore.

Bruce Willis in The Jackal muore

come il cinema col cinepanettone.

In Profondo Rosso l'assassino è la madre,

in Psycho Norman è l'assassino della madre.

Se ti interessa il genere ti basterà guardare

Porta a Porta. Primo canale.



Legalize The Premier è il titolo del brano che segue, e non penso abbia bisogno di spiegazioni. In uno stile pienamente reggae, supportato da Alboroise, Capa ci narra la storia di un fantomatico (ma nemmeno troppo) Premier, che fa il bello e il cattivo tempo grazie alla sua posizione di potere.

Così ricco che i miei soldi io li dò alle fiamme,
li dò alle fiamme,
Le Fiamme Gialle!

Invece di arrestarmi saltano alle spalle
di chi ha la piantagione come Bobbe Malle.
Chi mi accusa di tangente diventa secante,
chi doveva stare zitto diventa squillante,
ma vado dal mio medico curante
che mi prescrive più di un antimicotico per il glande.




L'album non sembra finire mai, e giungiamo a una canzone con atmosfere rock, rapide schitarrate accompagnate dal rombo di choppers. Messa In Moto è il suo titolo, e narra la storia di "un povero Dio", portato al limite della sopportazione a causa dei suoi fedeli che lo tempestano con preghiere, canti e richieste.

Ho dato vita a terremoti e tempeste Ehi! Ehi!
Ai ruggiti che scuotono le foreste Ehi!
Alla lava più calda di certe teste
e mi ripagate con 'sti piagnistei!




La 14esima traccia è un tipo di canzone totalmente nuova per CapaRezza. Non Siete Stato Voi infatti, non è assolutamente rap, ne' rock, ne' pop. E' semplicemente un elenco di accuse rivolte verso la classe sociale più alta della nostra società e a chi schiavizzato la segue. Da brividi.
Non siete Stato voi che mandate i vostri
figli al fronte come una carogna da
una iena che la spolpa.
Non siete Stato voi che rimboccate le bandiere sulle
bare per addormentare ogni senso di colpa.
Non siete Stato voi,

maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca
di un nemico per la lotta.
Non siete Stato voi che brucereste come streghe
gli immigrati salvo venerare quello nella grotta.
Non siete Stato voi, col busto del duce sugli scrittoi e la
costituzione sotto i piedi.
Non siete Stato voi che meritereste d'essere
estripati come la malerba dalle vostre
sedi.




Il penultimo pezzo è intitolato La Gigliottina, in cui CapaRezza tiene un immaginario dialogo con lo storico rivoluzionario francese Danton, commentando la situazione politica del nostro Paese:

L'opposizione ha il K-way,
fa più acqua di un Canadair,
all'opposizione io vorrei Joey Ramone:
'Gabba Gabba Hey!'.
Ma vedo leader narcolettici,
si addormentano parlando nei TG.
Col carisma di Ciccio di Nonna Papera
non convinci gli scettici...




A chiudere l'album troviamo Ti Sorrido Mentre Affogo, un pezzo veramente strano (e forse il meno apprezzato dal sottoscritto). CapaRezza riscrive tanti luoghi comuni, nel suo particolarissimo stile.

Se la sala è piena il film fa schifo.
Ostentare la modestia è una cosa da superbi.
Anche gli incorruttibili si fanno influenzare dai germi.

Chi veste a caso non è sempre di facili costumi.
Il pregiudizio ti sballa più degli acidi che assumi.




Per concludere, che dire? Dopo 3 anni Capa torna sulla scena, con uno strabiliante album che non perde quasi mai un colpo. Se apprezzate la buona musica impegnata, è un acquisto obbligato.













lunedì 23 maggio 2011

Primal Scream - Give Out But Don't Give Up







Quando uscì nel 1994, la critica musicale parlò immediatamente di crollo artistico e a tutt'oggi, Give Out... è considerato un passo indietro notevole nello stile dei Primal Scream, sopratutto se paragonato al precedente Screamadelica, spesso giudicato l'apice artistico del gruppo.


Non posso parlare nel confronto con nessuno degli altri dischi del gruppo scozzese, non avendo sentito niente all'infuori di questo, ma di sicuro, questo è tutto forchè un calo artistico.




Il disco è essenzialmente, un cross over di Hard Rock in puro stile seventies, con forti accenti Soul, Funk e venature Southern eccezzionali, tra slide guitar e organi pacati, senza disdegnare alcune scappatelle piu acide.




Tra le file dell'album, ci sono il cantante Bobby Gillespie, Andrew Innes alla chitarra e gli ospiti d'eccezzione del disco, la cantante Denise Johnson, che appare in Funky Jam, Free e Give Up, insieme (a parte per Free) al leader ed icona dei Parliament/Funkadelic, George Clinton.


Nel disco, non si contano le gemme, tra l'hard Aerosmithiano di Jailbird, al malinconico e raffinato blues di (I'm Gonna) Cry Myself Blind, alla grandissima Funky Jam, che nel titolo esprime già tutto ciò che ci si può aspettare, fino ad arrivare alle ricercate title track e I'll Be There For You.





Non essendo un buon conoscitore della band, non posso giudicare nel rapporto con gli altri album da loro registrati, anche se posso intuire il cambio stilistico che devono aver affrontato, passando da un nuovo tipo di rock psichedelico, per arrivare a questo incredibile album di southern moderno e alcolico.


Ascoltare questo disco vuol dire calarsi nel cuore dell'america sudista, con uno spirito diverso dagli attuali rappresentanti sudisti, che per lo piu ormai sfruttano l'immagine del Southern Rock per accaparrarsi una fetta di mainstream discografico, o che invece non infondono nulla di nuovo a quanto già è stato fatto.


L'approccio dei Primal Scream invece, è completamente diverso: La sintesi perfetta è rappresentata, a livello concettuale, dalla stessa copertina, la bandiera confederata al neon, magari posta al di fuori di qualche Roadhouse.


E' infatti un album distinto da sonorità vecchie e nuove, dove il vecchio incontro tra il blues ed il rock'n roll si unisce all'elettricità acida dello stesso panorama Alternative/Shoegaze di cui i Primal Scream portano alto il nome, insieme a My Bloody Valentine e Jesus & Mary Chain, gruppi legati da piu membri con questi ragazzi della Scozia.


E' quindi un sentimento piu rispettoso e sincero, quello che viene espresso in Give Out, un blues viscerale che viene dall'anima di chi l'ha registrato.

Non un disco che gioca sulla psichedelia come magari fanno gli altri, ma è un disco che gioca sull'anima. Quella sporca, logora e blues, del del delta a noi tanto cara.