giovedì 1 settembre 2011

Josh Homme

Nato nel deserto, da esso trae ispirazione per tutta la sua carriera musicale, portando l'aridità e la desolazione nel panorama musicale degli anni 90.
Josh Homme, è a tutt'oggi considerato, uno dei piu grandi innovatori degli ultimi 20 anni, avendo prima definito con i Kyuss lo stile dello Stoner Rock, guadagnandosi la fama nel panorama underground, ed essendo riuscito a conquistarsi il successo mondiale con i Queens Of The Stone Age poi.
Personalmente, ho trovato il suo stile assolutamente unico e folgorante, una miscela di pesantezza fuzzosa dei primi Sabbath unita alla psichedelia delirante ed acida dei gruppi californiani dei '60, e, inutile dirlo, è stato subito amore a prima vista.
Per realizzare questo articolo, ho deciso di considerare solo le esperienze musicali principali di Homme, senza considerare le collaborazioni minori, che avrebbero altrimenti richiesto molto piu spazio e sarebbero poi risultate poco interessanti.

Iniziamo allora a ripercorrere il sentiero dell'Elvis Rosso....

Kyuss (1988-1995)





Quella dei Kyuss, è la storia di uno dei gruppi piu brillanti apparsi sulla scena alternative dei primi anni novanta. Mentre nel resto dell'america esplodevano il grunge dei Nirvana, Pearl Jam ed Alice In Chains, l'alternative degli Smashing Pumpkins, Sonic Youth ed il metal funkeggiante e delirante dei Faith No More e Jane's Addiction, nella piccola località di Palm Desert, nel sud della California, nasceva un intera scena musicale, che prendeva i natali dai Generator Party, feste organizzate in mezzo al deserto dove le attrezzature elettriche erano alimentate con un generatore a benzina, dove gruppi psichedelichi come i leggendari Yawning Man, si abbandonavano ad ore di Jam deliranti.

E' in questo panorama musicale che vedono la luce i Kyuss (prima come Katzenjammer, tedesco per "Hangover": "postumi di una sbronza", poi come Sons Of Kyuss), costituiti nella loro prima formazione, oltre che da Homme alla chitarra, da Brant Bjork alla batteria, Nick Oliveri al basso e John Garcia alla voce.

Con questa formazione, il gruppo comincia a muovere i suoi primi passi, basando il loro stile sull'abbassamento di due toni dei propri strumenti (citando il produttore e amico della band, Chriss Goss, "erano talmente sotto tono, che quando li vidi le prime volte, Slappavano come dannati") in modo da ottenere un suono piu cupo e pastoso, utilizzando strumentazioni e attrezzature vintage (Homme sarà sempre molto poco propenso a divulgare i dettagli del suo suono unico, ma si può sintentizzare con l'uso di fuzz, Amplificatori dai bassi potentissimi o amplificatori DA basso, e sopratutto, la chitarra che lo ha accompagnato fino ai QOTSA, l'Ovation Ultra GP) ed una struttura musicale basata sulla composizione di riff ripetuti costantemente, creando un groove psichedelico inimitabile.





Le prime uscite discografiche dei Kyuss sono il frutto delle loro esperienze jammistiche nel deserto, l'EP Sons Of Kyuss e l'LP Wretch, quest'ultimo ristampato in Cd, evidenziano lo spirito del gruppo, fornendo quelli che diverranno col tempo i loro punti di forza, come la ripetizione di riff, i lunghi assoli acidi e le composizioni marcatamente aride.

Il gruppo non riconoscerà Wretch come il suo primo vero lavoro in studio, non soddisfatti della sua composizione, ma partono dal disco del 1992, Blues For The Red Sun.

L'importanza dell'album è paragonabile per lo Stoner, con quella di Nevermind dei Nirvana per il Grunge.

Ancora oggi considerato dalla critica il primo disco Stoner del panorama musicale, vengono definiti i caratteri e forgiate le regole dello stile.
Le composizioni sono di altissimo livello, dove la sperimentazione incontra il ronzio degli amplificatori distorti al massimo, aridità e psichedelia al loro massimo, pesantezza e fluidità, cupezza e zero cadute di toni.

Cito solo una parte dei brani, quella che ritengo, a parere personale, i migliori del disco, ma sostengo indiscutibilmente l'impossibilità di scindere l'album in una semplice raccolta di tracce, poichè tutte collegate tra loro, creando una composizione perfetta.

Il primo pezzo, Thumb, parte con un attacco terrificante, come se chi lo stesse ascoltando si trovasse nel bel mezzo della notte in mezzo al deserto, vedendo all'improvviso un enorme incendio divampare nell'assoluto vuoto che lo circonda.
Segue una scarica di brani mai scontati e senza cadute di tono, passando per Green Machine, veloce e fulminea, 50 Million Year Trip, forse il loro miglior brano in assoluto, il risultato di un gruppo consapevole di se stesso e desideroso di lasciare un impronta di se stesso, divisa in due parti, una piu veloce e quasi totalmente strumentale, piu "prevedibile" per chi ha dimestichezza con i Kyuss, mentre la seconda, basata su di uno stile piu psichedelico e assolutamente geniale, dimostra la grandezza compositiva, e rende piu difficile credere a quanto siano stati poco considerati i 4 del deserto.
E ancora, Apothecaries' Weight, strumentale e letteralmente spaziale, Freedom Run, cupa e potente, altri pezzi strumentali con Capsized, acustica, e Caterpillar March, pesante e ossessiva.
Si tratta quindi, della prima prova della grandezza del gruppo e dello stile Hommeiano, che non lesina sugli effetti come phaser, wah, flanger etcc.

I Kyuss concedono solo un anno di tregua, per poi riuscire allo scoperto nel 1994, con un nuovo bassista in formazione, Scott Reeder, con il secondo album giudicato all'apice della loro carriera, per alcuni (me compreso) addirittura superiore al precedente, ed è di Welcome to Sky Valley che stò parlando.
Il disco è già stato recensito in precedenza nel blog, perciò invito i lettori a ricercarlo negli archivi per un giudizio piu dettagliato.
Ricordo solo che la grandiosità di Sky Valley è data tanto dall'energia del gruppo quanto dall'abilità compositiva sempre piu raffinata e ancora in equilibrio tra gradevolezza e sperimentazione musicale.
Tra i brani che hanno fatto la storia, cito Gardenia, Asteroid e Supa Scoopa And Mighty Scoop, a rappresentanza dell'abilità di saldare insieme groove ipnotici e originali da parte di Homme, Whitewater, come dimostrazione di assoli jam stile generator party, e l'epica Space Cadet, l'unico brano interamente acustico registrato da Homme ai tempi dei Kyuss, e forse, ancora oggi il migliore che può vantare.
Il gruppo comincia a godere di un certo nome e di un certo rispetto, ma perde il batterista Brant Bjork, rimpiazzato da Alfredo Hernandez, e nel 1995 esce ....And Circus Leaves Town.
L'ultimo capitolo della saga Kyuss rappresenta un ulteriore alleggerimento del suono, meno cupo dei precedenti, non c'è lo stesso salto di qualità degli altri dischi, ma è comunque un ottimo disco, sicuramente migliore del 70 % di tutti gli altri dischi Stoner pubblicati in questi anni anni dalle centinaia di gruppi nati all'ombra di Garcia e soci.
Qualche variazione di stile si può trovare in One Inch Man, piu funkeggiata, Phototropic, ipnotica e espressiva, un ottimo riff zuppo di wah wah c'è nella strumentale Jumbo Blimp Jumbo, poi El Rodeo, un altro classico del repertorio Kyuss, Spaceship Landing e Catamaran, eccellenti, e con la collaborazione dell'amico di sempre, Mario Lalli, già apparso nel panorama di Palm Desert, e poi, l'ultimo pezzo, poetico e struggente, registrato dal gruppo: Day One, ghost track di Spaceship Landing, dedicato alla memoria di Kurt Cobain ed agli amici dei sopravvissuti membri dei Nirvana.
Dopo di questo disco, i Kyuss si sfaldano e la magia finisce.

Escono altri due dischi, ormai "postumi", lo split Ep Kyuss/Queens Of The Stone Age, che segna tanto la fine di un periodo quanto l'alba di un nuovo percorso per Homme, nonostante sia possibile vederne gli effetti solo col senno di poi.
Infatti, nella loro prima incarnazione, i QOTSA non sono altro che un prolungamento dei Kyuss, portati avanti in una formazione a due, Homme alla voce, chitarra, basso e quant'altro, ed il solo Hernandez alla batteria.
Dalla parte dei Kyuss, abbiamo la cover di Into the Void dei Black Sabbath, imperdibile, e due pezzi altrettanto riusciti, Fatso Forgotso (parti I e II), dedicati al gruppo ispiratore e tanto ammirato dai Kyuss, i Fatso Jetson dei fratelli Lalli.
L'altra uscita è quella di Muchas Gracias: The Best Of Kyuss, importante non tanto per la manciata di pezzi già presenti negli altri dischi, come 50 Million Yar Trip e Hurricane, ma per la presenza di brani "avanzati", come Shine, Mudfly o Flip the Phrase, introvabili da altre parti, e anche per contenere gli unici quattro pezzi live registrati e publicati ufficialmente dai Kyuss, tratti da un loro concerto al Marquee di Londra, troviamo Gardenia, Thumb, Freedom Run e Conan Troutman. Un disco che raccomando a tutti i fedeli del verbo Kyuss.
In ogni caso, la fine dei Kyuss viene generalmente indicata come avvenimento del 1995. Da qui, Homme cercherà prima di aggregarsi ad altre formazioni del panorama alternative, militando negli Screaming Trees (conoscerà qui il futuro compagno d'armi, Mark Lanegan) ma senza trovare lo spazio che cercava e che sentiva di meritare, abbandonando velocemente il gruppo e dedicandosi a piu progetti, come gli Eagles Of Death Metal dell'amico Jesse Hugesportati avanti fno ad oggi ma che vedono solo a volte la presenza di Homme.

Queens Of The Stone Age, Desert Sessions (1997- )

Dal 1997, Homme è protagonista di due progetti destinati ad influenzare pesantemente il panorama musicale moderno : Le Desert Sessions ed i Queens Of The Stone Age.


Le Desert Sessions sono una serie di Jam stoner/psichedeliche, distribuite in 10 volumi editi in vinile dalla Man's Ruin Record negli ultimi anni di attività, e raccolti in 5 cd, contenenti due volumi a disco. Le particolarità di queste sessioni sono molte. Inanzitutto, non si tratta di un gruppo con una formazione costante, ma di una serie di sessioni musicali organizzate ed orchestrate da Homme, che chiama di volta in volta musicisti provenienti da un range di gruppi molto vario, che comprende membri dei Kyuss, Marilyn Manson, Fu Manchu, Fatso Jetson, Yawning Man, Monster Magnet e tanti altri ancora.
Vi è poi il fatto che le sessioni si svolgono allo studio Rancho De La Luna, attrezzato con apparecchiature vintage, e completamente isolato nel deserto di Joshua Tree.
In questo contesto, la composizione è assolutamente spontanea e priva di condizionamenti, perciò si può godere della piu totale libertà di espressione (basti pensare che per il primo volume, Josh si chiuse nello studio insieme al resto degli ospiti, e sotto l'effetto di funghi allucinogeni, ne uscirono 3 giorni dopo con i nastri pronti per la pubblicazion)
Procurarsi tutti e 5 i dischi pu essere difficoltoso, specialmente i primi tre, ma con un po di pazienza (e fortuna) si può superare anche quest'ostacolo.
I primi due dischi, perciò i volumi dall'1 fino al 4, sono piu fuori di testa e desertici, piu legati al primo periodo della carriera di Homme probabilmente, mentre il terzo disco rappresenta una fase di passaggio, piu tendente anche al punk rock sotto certi aspetti, ed infine, i volumi dal 7 al 10, sono giàin pieno stile QOTSA, dove ormai Homme ha preso le redini delle composizioni ed ha affermato il proprio dominio. Ogni disco è perfettamente riuscito e ricco di fascino, perciò non risparmiatevi nel cercarli, ne varrà sicuramente la pena.
Con i Queens Of The Stone Age invece, Josh trova tutto lo spazio necessario perchè la sua abilità di polistrumentista e chitarrista/cantante vengano notati.
E' infatti il gruppo del successo commerciale e di critica, riuscendo ad unire vecchio e nuovo in una miscela musicale che si basa sulla ripetizione ossessiva di riff e sul suono fatto di fuzz invecchiati e bassi dominanti.
Contrariamente a quanto avvenuto con i Kyuss, nei QOTSA le dipartite dei singoli membri sono molte e significative, influenzando pesantemente ogni singolo album, ed a causa della vastità del personale non specificherò volta per volta ogni cambio di formazione, per evitare di dilungarmi.
Il primo ep ed il primo disco, l'omonimo Queens Of The Stone Age, sono ancora saldamente ancorati al suono Kyuss. L'anno è il 1998, e Homme lancia il suo stile che battezza Robot Rock,
disprezzando l'etichetta Stoner.
Pezzi come You Can't Quit Me Baby, Walking on the Sidewalks, Avon e Regular John sono tutt'ora estremamente apprezzati, mentre dall'Ep Kyuss/QOTSA raccomando l'inquietante Spiders And Vinegaroons (oggi inserita nella ristampa del primo album).
Il disco viene ben recepito, ma senza destare molto scalpore.
Il 2000 vede invece il secondo album, piu apprezzato e con una formazione completamente stravolta, che comprende ora anche il bassista e amico, Nick Oliveri, redivivo dai Kyuss e dai Mondo Generator.
In questo disco, Homme cerca di spostare il suono e di inquadrare il proprio bersaglio, sfiorando però spesso un sound piu punk, senza disdegnare altri rimandi ai giorni dei Kyuss, come fà con I Think I Lost My Headache e Better Livind Through Chemistry, mentre in Auto Pilot e Feel Good Hit Of The Summer si inizia a intravedere la fine della formazione di Josh.


Ed infatti, la maturità arriva dopo due anni, con il semi concept Song For The Deaf, che vanta alla batteria l'ex Nirvana Dave Grohl.
In questo disco, tutti gli elementi di Homme trovano spazio ed equilibrio. L'aggressività del punk, l'aridità dello stoner, la pesantezza del metal e le composizione lisergiche della psichedelia. I pezzi sono tutti di altissimo livello, variegati nel suono e sempre accattivanti.


L'album è strutturato in modo da sembrare la colonna sonora di un viaggio in macchina da Palm Desert fino a Los Angeles, con tanto di false stazioni radio, e consiglio l'ascolto di pezzi come A Song for the Deaf, The Sky is Fallin', Go With The Flow e Gonna Leave You, senza dimenticare l'elettrizzante A Song For The Dead e l'acustica, poetica e struggente, Mosquito Song.
Songs For The Deaf è universalmente riconosciuto come il capolavoro dei QOTSA, e probabilmente, è anche il miglior disco del dopo-Kyuss realizzato da Homme.




La produzione comunque non si è fermata, ed il gruppo ha rilasciato altri 3 album, Lullabies To Paralyze , già recensito negli Archivi del sito, piu distaccato dal passato stoner ma sempre affascinante, forse piu oppressivo, il live Over The Years And Through The Wood, non del tutto completo ma di grande impatto, grazie anche alla grande coreografia del palco, godibile attraverso il DVD pubblicato assieme al disco, ed infine l'ultimo LP datato 2007, Era Vulgaris, degno di nota sopratutto per i due pezzi saldi, 3's & 7's e Wanna Make It With Chu, già edito nelle Desert Sessions.
E cosi siamo arrivati ad ora, con il nuovo disco in direttura di arrivo, chissa cosa aspettarci da Homme e soci. Non posso commentare visto che non ho la minima idea di cosa aspettarmi, ma l'attesa è tanta, e conoscendo da quel che ha già dato, difficilmente Josh deluderà qualcuno...

Them Crooked Vultures (2010- )




I TCV sono un supergruppo rock formato, oltre che da Josh ovviamente, da John Paul Jones (Led Zeppelin) al basso ed alle tastiere, e da Dave Grohl (Nirvana) alla batteria.
Lo stile è non troppo dissimile da quello dei QOTSA dell'ultimo periodo, forse con qualche venatura piu stramba, ma è comunque ovvio, che a mandare avanti la baracca è il buon vecchio Homme.
La formazione vanta al momento un solo, omonimo album, pubblicato nel 2010, e che presenta pezzzi dalla grande energia, come Reptiles, Elephants, New Fang e, la mia preferita, Spinning In Daffodils, che presenta una struttura piuttosto simile a quella di 50 Million Year Trip, con una divisione netta in due parti, una prima piu pesante ed una seconda piu psichedelica.
Anche per i TCV, rimaniamo in attesa di una nuova uscita, e di nuovo, certamente Homme non mancherà di stupirci

Ricordo perciò un ultima volta le caratteristiche di Homme, il suo senso dell'umorismo sempre presente, la sua ricerca di nuove imprese musicali, ed il potere di riuscire a trasmettere cosi tanta passione nelle sue canzoni, qualunque sia la sua parte.



"No fight, only fuck!"

Josh Homme



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