Il primo concerto dopo quasi 30 anni del biondo cantante della Florida in Italia è stato un completo trionfo.
Ad aprire la serata del 29 giugno, prima data dell'annuale Lucca Summer Festival, sono stati i Jonathan Wilson, gruppo blues rock americano della nuova leva, estremamente interessante ed accattivante, molto Neil Young/Greatful Dead, da tenere d'occhio!
Ma arriviamo al piatto forte, Tom Petty:
L'attesa di questi anni ha generato nel pubblico della serata un impazienza davvero insistente per lo spettacolo, che si è fatto attendere e non poco (quasi 40 minuti tra il primo gruppo ed il main event), scaldando Lucca come mai prima.
L'arrivo sul palco è stato accolta da un autentica ovazione dai fan (tra i quali figuarava una discreta presenza di americani) e l'attacco è partito subito con una splendida esecuzione di Listen to Her Heart, accompagnata dai cori di tutta Piazza Napoleone.
Ancora musica e poi arrivano i ringraziamenti di Tom : "Grazie a tutti! Spero che sia una bella serata per voi perchè abbiamo un bel pò di canzoni da suonare!" e via con I Won't Back Down direttamente da Full Moon Fever.
Gli Heartbreakers ci sono tutti, con Mike Campbell alla chitarra solista, Scott Thurston alla chitarra ritmica, armonica e cori, Ron Blair al basso, Benmont Tench alle tastiere ed il colossale Steve Ferrone alla batteria.
Il clima è quasi surreale tanta è la felicità dei presenti: L'ottimismo che Tom Petty e i suoi si sono portati dietro è davvero emozionante per tutti gli spettatori.
Le prime file sono serrate ed è difficile avvicinarsi, ma sono stato abbastanza fortunato da trovare un posto piuttosto centrale, non troppo vicino ma in una buona angolazione.
Le persone che incrocio condividono il mio stesso entusiasmo per questo momento, voglio dire, è davvero Tom Petty in Italia dopo cosi tanto tempo che a stento riusciamo a crederci, e stasera ho visto gente che era in attesa da prima che io nascessi.
Il concerto prosegue con un susseguirsi di pezzi classici come Here Comes My Girl, canzoni del repertorio dei Travelling Wilbury (Handle With Care) e new entry come il pezzo blues Good Enough dell'ultimo Mojo.
Jam musicali e scambi chitarristici fanno passare il tempo e siamo già a Something Big ed a Don't Come Around Here No More, ed a tutte il pubblico risponde con grande calore e passione, cose che non sono facili da trovare di recente.
E poi eccola, quella Free Fallin' cosi perfetta da sembrare surreale, cantata da tutta la piazza e tanto agognata da non riuscire a crederci di essere davvero li in quel preciso momento, ma poi ti dai un pizzicotto, apri gli occhie davanti a tè c'è un uomo che stà cambiando la sua chitarra, si gira a guardare la marea di gente accorsa a vivere quell'esperienza ed attacca un blues grintoso e rozzo, e allora capisci che non è un sogno ma che è la realtà che aspettavi da tanto.
La sfuriata psichedelica jammata (davvero imperdibile) di It's Good To be King lascia tutti un po impreparati a causa della sua potenza, ma ci pensa Learning To Fly a risollevare i piu fedeli, che questa volta intonano il pezzo sostituendosi allo stesso Petty nel cantarla, e preparato il palco ad un po di rock'n roll, a cui segue quella Refugee che ogni volta ritrovi sulla tua copia di Damn the Torpedoes e che invece questa volta ti trovi sparata in faccia dal vivo.
Ormai tutto è pronto per Runnin' Down A Dream, la canzone che oggi significa per definizione Tom Petty.
Sarebbe inutile sprecare parole cercando di descrivere l'emozione che ha significato il sentire uno degli inni stessi del Rock piu puro in questo modo dal vivo, in un esecuzione perfetta e quanto mai esaltante, conclusa dall'ottimo assolo del veterano Campbell che non sbaglia un colpo nemmeno a provarci.
Il gruppo lascia il palco, ma la folla si fà sentire: Troppo tempo è passato dall'ultima volta che è stata saziata con gli Heartbreakers, e lo spettacolo non è ancora abbastanza .
Ed allora rieccoli salire sul palco, Mary Jane's Last Dance, un nuovo pezzo "That we had never played before" e l'ultima scintilla di quel meraviglioso spettacolo che sono Tom Petty e i suoi compari : American Girl, mai cosi apprezzata.
E questa volta è davvero la fine. Tanti ringraziamenti, la promessa di un ritorno futuro ma non troppo lontano e lo show và avanti, lasciando per chi c'era stasera una scintilla tutta nuova dentro di essi, e per chi purtroppo non ha avuto questa fortuna, il desiderio di esserci la prossima volta che la carovana si fermerà in Italia, e non temete, non dovrete aspettare molto.
In fondo, è quel che ci ha promesso Tom.