lunedì 20 giugno 2011

Yawning Man - Live Tago Mago (19/6/2011)



Quella degli Yawning Man è una formazione storica del panorama stoner e del desert rock. Il gruppo si è formato infatti, nel 1986, ed ha basato quasi tutta la sua carriera musicale sulle esibizioni live durante i Generator Party, delle feste organizzate in mezzo al deserto californiano, dove le luci e gli impianti audio erano alimentati mediante generatori a benzina, da cui presero il nome. In quest'ambiente, nasceranno tutti i gruppi che in seguito sono stati raccolti sotto il nome di Stoner Rock, tra cui i Kyuss, Unida, Hermano, Karma To Burn, Fatso Jetson e altri, i quali alla fine, contavano sempre sugli stessi musicisti e le loro relative collaborazioni.


Gli Yawning Man nascono prima di questa ondata, e sono riconosciuti come i maggiori influenzatori del genere (tanto che proprio i Kyuss hanno coverizzato un loro pezzo, Catamaran, nel loro ultimo disco, ....And Circus Leaves Town, dopo che al posto di Brant Bjork era subentrato alla batteria l'ex Y.M., Alfredo Hernandez, ed anche il chitarrista Mario Lalli, l'attuale bassista della formazione, ha registrato N. O. come chitarra solista in Welcome To Sky Valley, composta dallo stesso in una sua band precedente, dove militava anche il bassista Scott Reeder.) e sono piuttosto diversi stilisticamente parlando dal suono piu pesante, cupo ed arido a cui si è abituati sentendo parlare di stoner ora come ora. Il loro, è un sound piu psichedelico e arpeggiato, molto visionario, ottenuto grazie all'uso massiccio di delay, chorus e riverberi sulle chitarre, uniti ad una batteria potente e talvolta solista, e sostenuti da un basso continuo e lineare.




Veniamo ora al concerto di domenica sera.


L'invito che avevo ricevuto su Facebook parlava chiaro, ovvero, la formazione del gruppo doveva essere la stessa del disco Rock Formations, ovvero, Mario Lalli al basso, Gary Arce alla chitarra e Alfredo Hernandez alla batteria.


Ma una volta arrivati là, di Hernandez non c'era traccia, e mi è stato spiegato da un ragazzo che come me stava assistendo allo spettacolo, che sono già diversi mesi che l'ex Kyuss è stato allontanato dal gruppo, a causa dei suoi frequenti problemi con la cocaina, che lo rendevano inaffidabile durante i concerti e terribilmente dannoso ai fini della band.




Al suo posto, un nuovo batterista di cui non conosco il nome, ma di cui posso raccomandare l'assoluta bravura, e a detta di chi aveva visto il gruppo anche con Hernandez, questa nuova formazione è nettamente migliore grazie al cambio di drummer.


A parte questa piccola sorpresa, che sulle prime ci aveva lasciato un po delusi, il resto del concerto è stato impeccabile.


Arce utilizzava una fender jaguar  tramite una testata Orange e pedali Boss quali chorus e digital delay, in modo da impastare bene il suono cristallino ma potente della sua chitarra, mentre Mario Lalli sfoggiava con fierezza un Jazz Bass Fender bianco con un adesivo "I LOVE SARDEGNA" di tutto rispetto, e si sono lasciati andare nell'esecuzione di molti brani proveniente dal loro primo disco, tra cui Ground Smell, Sand Whip, Airport Boulevard, Advanced Darkness e Perpetual Oyster, dovendo purtroppo tralasciare il classico Catamaran per ragioni d'orario, avendo infatti a disposizione appena un ora di tempo.


Dopo il concerto, sono riuscito a strappare un autografo sia da parte di Gary Arce che da Mario Lalli, con tanto di dedica che custodirò gelosemente (Hey Gabs!) sulla copertina di Rock Formations, e parlando proprio con Lalli, ho avuto notizia della possibilità di un ritorno in tempi brevi del gruppo in Italia, probabilmente ad Ottobre. Perciò, non fatevi scappare l'occasione!

mercoledì 8 giugno 2011

Sleep - Sleep's Holy Mountain




Matt Pike alla chitarra, Chris Hakius alla batteria e Al Cisneros al basso ed alla voce. Sono solo in tre, ed hanno all'attivo una manciata di dischi pubblicati durante la prima metà degli anni '90, ma questi tre californiani sono, insieme ai Kyuss, i gruppi definitivi dello stoner rock!

Proprio Holy Mountain ne è l'esempio, essendo il secondo disco in studio, pubblicato nel 1992, troviamo la maturità del gruppo e il perchè della loro incredibile influenza su tutta la scena stoner contemporanea.


Gli Sleep nascono come quartetto nel 1990, e si fanno riconoscere immediatamente grazie al loro amore per il sound distorto degli anni '70, ispirandosi sopratutto ai Blue Cheer ed ai Black Sabbath, sviluppando un suono pesante e cupo, di chiara derivazione doom, in misure molto maggiore rispetto ai loro comprimari Kyuss.



La direzione intrapresa è già manifesta grazie al primo disco, Volume 1, quando ancora il gruppo mostrava due chitarre, ma in seguito, il secondo chitarrista, Justin Marler, lasciò per dedicarsi alla vita monastica.


Ora, il gruppo è pronto, con uno stile ed un attrezzatura molto selezionata (Pike non nasconde il suo amore per le Gibson Les Paul e amplificatori Matamp Green) ed una vena creativa in piena attività, il mondo vede (o meglio, sente) Holy Mountain


Il disco è fenomenale, e si apre con uno degli intro di chitarra piu caratteristici del nuovo panorama metal, grazie all'epocale Dragonaut, dove il suono cupo e agonizzante della Les Paul di Pike fà da protagonista, insieme alla voce spettrale di Cisneros.




Già da questo pezzo si può sentire come lo stoner del gruppo abbia due influenze principali : I Black Sabbath e la Marjiuana!


The Druid ha di nuovo la fluente pesantezza Sludge del primo pezzo, con un po di ossessività in piu, e si differenzia grazie al cambio di direzione che la canzone assume intorno ai 2 minuti, dando spazio ai begli assoli di Pike, mentre la formula diventa piu metallica con Evil Gypsy/Solomon's Theme .


Some Grass è a mio parere, uno dei punti forte del disco, grazie all'efficace formula di stoner acustico che in pochi gruppi sono riusciti a distillare, guarda caso, l'altro sono proprio i Kyuss. Lo stacco è brevissimo (nemmeno 50 secondi), eppure riesce a caratterizzare la natura del gruppo, tanto pesante quanto divertente.


Ottimo lavoro anche con Aquarian, ma quando si arriva alla title track si rasenta l'incubo, tanto che si fanno ossessive la chitarra ed il basso, uniti in questa pesantezza.


Ma è con la title track che raggiungiamo un altra vetta nelle composizione del disco, grazie ad una cavalcata furibonda (anche questa volta divisibile in due parti distinte) di 8 minuti di pura distruzione stoner.


In Inside the Sun tornano a dominare i ritmi lenti e pesanti del doom, con un tocco di malvagità in piu, mentre in From Beyond si rasenta l'epicità, dove il gruppo si lascia andare a deliranti riff estenuanti e oppressivi.


E la formula non cambia nemmeno nell'ultimo, lento e pastoso pezzo, Rain's Baptism.


Insomma, è quasi impossibile descrivere singolarmente ogni pezzo, visto che il disco potrebbe, e dovrebbe, essere ascoltato come un unico, lungo e delirante pezzo di stoner purissimo!

sabato 4 giugno 2011

Southern Rock: All'ombra della confederazione

Salve a tutti. In questo articolo volevo parlare di un argomento molto dibattuto nell'ambito musicale, e che si dilunga ormai da anni, ovvero, la questione del Southern Rock. La questione, riguarda le critiche che accuserebbero questo genere, di razzismo e di un orientamento politico tendenzialmente di destra.



Per analizzare la questione, è giusto fare una breve sintesi dell'epopea Southern.


Il genere, cosi come lo intendiamo ed è definito oggi, nasce negli anni '70 in un area delimitata nel sud degli Stati Uniti. Stilisticamente parlando, si tratta di una fusione di Blues, Rock'n Roll, Soul e Boogie. I gruppi storici, grazie alla quale oggi possiamo parlare di questo tipo di musica, sono gli Allman Brothers Band, iniziatori di lunghissime Jam di stampo blues, molto influenzati dalla stagione hippy di San Francisco, i Lynyrd Skynyrd, il gruppo che definisce ed istituzionalizza le caratteristiche, fondendo il boogie rock al blues, lontani eppure vicini all'hard rock dei '70, grazie alla quale il Southern ottiene un grande successo di pubblico e commerciale, la Marshall Tucker Band, che partendo dal country, aumentano il campo d'azione e lo saldano agli stati del sud, e i Wet Willie, piu "neri", attingendo dal R&B, dal funky e dal Soul. Nella seconda ondata, queste sonorità saranno estremizzate fino a toccare temi piu Hard'n Heavy, con i Molly Hatchet ed i Blackfoot, oppure subirà l'influenza dell'AOR, con gruppi come i 38 Special o l'Atlanta Rythm Section.







Gli anni '90 donano nuova linfa al genere, grazie a giganti del calibro di Black Crowes, Gov't Mule, e piu avanti, i North Mississippi Allstars, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove le influenze del sud si sentono anche in gruppi della nuova guardia, come i Black Stone Cherry.







La nascita della questione razzista è quasi immediata, e sostanzialmente, il tutto è partito dall'attitudine molto sudista dei membri dei relativi gruppi, ovvero, i vestiti da cow boys o da pistoleri, un grande senso patriottico nei confronti degli stati confederati, e sopratutto, l'uso incessante della bandiera sudista nei concerti.


Prorpio quella bandiera rievocava nella critica e nel pubblico perbenista, l'ombra del razzismo e dello schiavismo che tanto era stato presente, e che ancora lo era ed è, a sud del Mississippi.


Ma cosa poteva esserci di fondato in questo?


Come ha piu volte detto Ronnie Van Zant in difesa, "è solo una questione di immagine. Non c'è niente che possa essere ricondotto al razzismo".


Non a caso, prendendo in esame proprio i due gruppi portanti di tutto il genere, Allman e Lynyrd, appare evidente che si tratta di una serie di accuse infondate. Gli Allman erano sostanzialmente l'equivalente sudista dei Quicksilver Messenger Service, fedeli agli ideali di pacifismo ed uguaglianza razziale, con gli stessi sentimenti di collaborazione e fratellanza con gli altri musicisti dello stesso ambiente, e come se non fosse abbastanza, il gruppo fin dalle sue prime incarnazioni, è sempre stato a componenti multirazziali, un po come per i Little Feat, mentre i Lynyrd nascono praticamente come un gruppo Hippy lontano dalla capitale del movimento, sostentendo l'inutilità delle armi e della violenza, denunciando il tutto in molte canzoni (Saturday's Night Special), scrivnedo canzoni che inneggiano alla libertà ed all'uguaglianza, ed accusando apertamente la situazione segregazionista che vigeva ancora in stati come l'Alabama (The Ballad Of Curtis Loew).




Ad animare le dicerie sul presunto razzismo di questi gruppi, sono stati sopratutto i fan piu estremi. D'altronde, che il sud abbia una mentalità piuttosto conservatrice, non è segreto per nessuno, e nonostante la presenza di una forte maggioranza progressista, si tende sempre a puntualizzare sulle mele marce, anche quando si tratta di una minoranza.

Per quel che riguarda gli ultimi anni, gli spiriti neo hippy che hanno dato origine al Southern, e che, insieme ad altri fattori, hanno reso possibile il suo accostamento alla stagione della Summer Of Love, si sono andati sempre piu diminuendo, basti pensare all'attuale formazione degli Skynyrd, che seppure sempre grintosa musicalmente, tira fuori orrori del tipo dischi natalizi e canzoni che inneggiano alla grandezza delle armi, fregandosene di quello che era il gruppo di Ronnie, ma senza comunque poter essere accusata di razzismo, sentimento veramente aborrato da tutti gli esponenti della corrente.


Sulla bandiera sudista, è comunque giusto ricordare il vero significato che l'età dell'oro gli aveva attribuito, ovvero, ribellione, rivolta contro la società. Quella bandiera, era ciò che di piu politicamente scorretto e allo stesso tempo, patriottico si potesse adoperare negli anni '70 in quelle nazioni, e non era certo l'unico. Hell's Angel's in tenute tedesce e svastiche non erano una novità nei '60, e nonostante le bassezze di cui erano responsabili, il razzismo non rientrava tra essi, e nessuno accuserà Jorma Kaukonen degli Airplane di razzismo per via di una vistosa svastica sfoggiata a Woodstock, per il semplice motivo che si trattava di lotta al sistema, e non di sentimenti razzisti.

E come ultima analisi, quanto si possono prendere seriamente queste accuse contro un genere, che cosi tanto è influenzato dalla musica piu nera del mondo?


A voi le conclusioni amici, alla prossima. E ricordate.





The South Will Rise Again....