
Matt Pike alla chitarra, Chris Hakius alla batteria e Al Cisneros al basso ed alla voce. Sono solo in tre, ed hanno all'attivo una manciata di dischi pubblicati durante la prima metà degli anni '90, ma questi tre californiani sono, insieme ai Kyuss, i gruppi definitivi dello stoner rock!

Proprio Holy Mountain ne è l'esempio, essendo il secondo disco in studio, pubblicato nel 1992, troviamo la maturità del gruppo e il perchè della loro incredibile influenza su tutta la scena stoner contemporanea.
Gli Sleep nascono come quartetto nel 1990, e si fanno riconoscere immediatamente grazie al loro amore per il sound distorto degli anni '70, ispirandosi sopratutto ai Blue Cheer ed ai Black Sabbath, sviluppando un suono pesante e cupo, di chiara derivazione doom, in misure molto maggiore rispetto ai loro comprimari Kyuss.


La direzione intrapresa è già manifesta grazie al primo disco, Volume 1, quando ancora il gruppo mostrava due chitarre, ma in seguito, il secondo chitarrista, Justin Marler, lasciò per dedicarsi alla vita monastica.
Ora, il gruppo è pronto, con uno stile ed un attrezzatura molto selezionata (Pike non nasconde il suo amore per le Gibson Les Paul e amplificatori Matamp Green) ed una vena creativa in piena attività, il mondo vede (o meglio, sente) Holy Mountain
Il disco è fenomenale, e si apre con uno degli intro di chitarra piu caratteristici del nuovo panorama metal, grazie all'epocale Dragonaut, dove il suono cupo e agonizzante della Les Paul di Pike fà da protagonista, insieme alla voce spettrale di Cisneros.

Già da questo pezzo si può sentire come lo stoner del gruppo abbia due influenze principali : I Black Sabbath e la Marjiuana!
The Druid ha di nuovo la fluente pesantezza Sludge del primo pezzo, con un po di ossessività in piu, e si differenzia grazie al cambio di direzione che la canzone assume intorno ai 2 minuti, dando spazio ai begli assoli di Pike, mentre la formula diventa piu metallica con Evil Gypsy/Solomon's Theme .
Some Grass è a mio parere, uno dei punti forte del disco, grazie all'efficace formula di stoner acustico che in pochi gruppi sono riusciti a distillare, guarda caso, l'altro sono proprio i Kyuss. Lo stacco è brevissimo (nemmeno 50 secondi), eppure riesce a caratterizzare la natura del gruppo, tanto pesante quanto divertente.
Ottimo lavoro anche con Aquarian, ma quando si arriva alla title track si rasenta l'incubo, tanto che si fanno ossessive la chitarra ed il basso, uniti in questa pesantezza.
Ma è con la title track che raggiungiamo un altra vetta nelle composizione del disco, grazie ad una cavalcata furibonda (anche questa volta divisibile in due parti distinte) di 8 minuti di pura distruzione stoner.
In Inside the Sun tornano a dominare i ritmi lenti e pesanti del doom, con un tocco di malvagità in piu, mentre in From Beyond si rasenta l'epicità, dove il gruppo si lascia andare a deliranti riff estenuanti e oppressivi.
E la formula non cambia nemmeno nell'ultimo, lento e pastoso pezzo, Rain's Baptism.
Insomma, è quasi impossibile descrivere singolarmente ogni pezzo, visto che il disco potrebbe, e dovrebbe, essere ascoltato come un unico, lungo e delirante pezzo di stoner purissimo!
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