
Nel panorama dello stoner rock, i Monster Magnet rappresentano, molto piu dei successivi Queens Of The Stone Age, il lato del successo commerciale del genere.
Il gruppo è guidato dal cantante/chitarrista Dave Wyndorf, che tuttora manda avanti la baracca, tra alti e bassi, che riesce a giocare le sue carte attingendo quanto basta al passato, con un occhio verso il futuro.
Il gruppo è guidato dal cantante/chitarrista Dave Wyndorf, che tuttora manda avanti la baracca, tra alti e bassi, che riesce a giocare le sue carte attingendo quanto basta al passato, con un occhio verso il futuro.
Il disco-simbolo del gruppo, e non a caso, essendo il loro miglior lavoro, esce nel 1995, diversi anni dopo la nascita del gruoppo, e 5 dopo l'esordio discografico, ed è un fresco ed interessante lavoro, che riesce ad unire i riff dei Black Sabbath in un ambito piu psichedelico e spaziale, con le obblighe chitarre-due-toni-sotto e tonnellate di wahwah, un autentico incrocio di heavy metal incupite e una sonotià tipo Hawkind.
Non a caso il disco esce nel 95, dopo che il polverone della Palm Desert Scene, con i suoi Kyuss, Fu Manchu, Sleep e derivati, hanno definito il genere dello stoner, e quando già si assiste alla nascita di autentici pilastri come gli Orange Goblin e gli Electric Wizard, dall'altra parte dell'oceano, nella verde Inghilterra.

Potendo godere di una conoscenza già in espansione di quello che è il suono stoner, i Monster Magnet riescono a trovarne i punti forti, anche riattingendo al proprio repertorio, già notevole, ed a sfruttarli riuscendo ad unire il buon gusto e la ricerca sonora, ma riuscendo a dosare il tutto in modo da rendere il disco accessibile anche a chi di stoner non è pratico.
I pezzi sono tutti ben riusciti e di grande impatto, a partire dall'omonima Dopes To Infinity, "drogarsi all'infinito" piu o meno, ed il succo è sostanzialmente quello. Il riff è metallico quanto basta per essere graffiante e memorabile, con un ottimo lavoro di squadra del gruppo, chiaramente di influenze Sabbathiane, mentre la seconda traccia, Negasonic Teenage Warhead strizza gli occhi allo space rock, esplorando angoli di musica fin ora lasciati nell'ombra.
I pezzi sono tutti ben riusciti e di grande impatto, a partire dall'omonima Dopes To Infinity, "drogarsi all'infinito" piu o meno, ed il succo è sostanzialmente quello. Il riff è metallico quanto basta per essere graffiante e memorabile, con un ottimo lavoro di squadra del gruppo, chiaramente di influenze Sabbathiane, mentre la seconda traccia, Negasonic Teenage Warhead strizza gli occhi allo space rock, esplorando angoli di musica fin ora lasciati nell'ombra.
Anche il quarto pezzo, All Friends and Kingdome Come, ha una sonorità maggiormente psichedelica/orientaleggiante, ma i ritmi piu pesanti ritornano nel pezzo successivo, un heavy/space eccentrico ed affascinante, un autentico mantra stoner, ben definito ed ossessivo, nella tradizione stoner.
In Blow 'em Off, Dave ci regala invece un ottima dimostrazione acustica, una cavalcata da autostrada irrinunciabile, un aspetto dello stoner rock che troppo spesso viene lasciato da parte, il suo lato piu acustico, riallacciandosi alle radici su cui poggia, dominato, anche in quest'aspetto, dall'immortale Space Cadet dei Kyuss.
Il disco procede con cambi di lento, veloce, un tira e molla ipnotico, prendendo occasionalmente qualche manovra piu ecentrica, ed andando piu vicini ai cugini grunge, ma senza mai raggiungere livelli di sperimentazione eccessivi.
Pezzi come King of Mars e Dead Christmas rimangono ancora oggi dei veri e propri classici del genere e del gruppo, mostrando una vasta vena compositiva, con episodi piu psichedelici, Theme From Masterburner, e la conclusione in grande stile con Vertigo, inquietante e visionaria, e con l'obbliga, ghost track finale.
L'unica pecca che rimane dopo l'ascolto del disco, è una sensazione di studio nei confronti dei brani, che non trasmette la stessa spontaneità di altri pilastri stoner. Forse per questo, il disco, ed il gruppo in se, risultano meno quotati ed apprezzati nell'ambito puramente stoner.

Nonostante ciò, rimane un album che non può assolutamente mancare a chi si interessa del genere, e presenta spunti e livelli artistici, che ancora non sono stati eguagliati.
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