
Un gruppo anomalo quello dei QOTSA. Ma d'altronde, cosa ci si può aspettare da un leader anomalo come Josh Homme?
Il buon Joshua è stato piu volte nominato all'interno di questo sito, essendo il chitarrista e membro fondatore dei Kyuss, il gruppo leggendare della Palm Desert Scene, e piu in generale, i pionieri indiscussi dello Stoner Rock.
Josh formò i QOTSA pochi anni dopo la fine del "gruppo del deserto", nel 1997, dopo due anni di quasi inattività artistica, suonando come chitarrista ritmico per gli Screaming Trees, gruppo grunge dello stato di Washington, che però poco aveva in comune con lo straordinario genio compositivo di Homme, e che perciò portò alla sua inevitabile dipartita, ma che tutto sommato, fece conoscere al chitarrista il cantante/chitarrista/bassista Mark Lanegan, che piu avanti lo avrebbe affiancato in vari dischi dei QOTSA.
Con la formazione del gruppo, Homme iniziò subito un andamento molto jammato nella creazione dei pezzi e della band, avvalendosi spesso di collaboratori di alto calibro, e senza quasi mai mantenere una formazione standard, un po come succedeva con le Desert Sessions, ma in modo piu compattato.
Laddove le Desert Sessions sono jam stoner/alternative con richiami psichedelici e create sul momento, i dischi dei QOTSA hanno una gestazione piu raffinata e con sonorità che spaziano piu apertamente nei generi.
Con i QOTSA, Josh trovò finalmente il giusto riscontro e successo di pubblico e critica che non ebbe (almeno non abbastanza) con i Kyuss, abbandonando però, quel suono di stoner desertico che tanto ha fatto innamorare i fan da lasciarli ancora li ad aspettare un rientro di Homme nella nave madre californiana.
Lullabies To Paralyze è il quarto disco della band, uscito nel 2005 dopo la dipartita di Nick Olivieri, e vede la partecipazione di Billy Gibbons, chitarrista degli ZZ Top.
I brani presenti in questo disco spaziano nei generi piu spaziali sperimentati da Homme, e spiccano alcuni pezzi come Someone's In the Wolf, apocalittica e metallica, In My Head, pezzi spaziali e con grandi echi stoner, riproposte delle Desert Sessions, come Like A Drug, e sarebbe praticamente impossibile cercare di identificare l'album con una semplice etichetta discografica.

Un simile calderone magico non può che essere raccontato attraverso i suoi ingredienti, e assaporato con un buon contorno di mescalina. Troviamo tracce di Grunge, Heavy Metal, Alternative Rock e Stoner, senza uno piu dell'altro, e senza che l'uno possa stare senza l'altro.
Un autentica dimostrazione di grandezza della band, seppur minore rispetto al precedente Songs for The Deaf, non manca di lanciare ancora di piu i QOTSA nell'olimpo del rock moderno.
Se vi sono piaciuti i Kyuss, troverete sicuramente tanta divertimento dall'ascolto di questo disco, senza che però vi aspettiate un Blues For The Red Sun dei 2000.
Se invece non vi sono piaciuti i Kyuss, fatevi e andate a riascoltarli.
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