martedì 5 gennaio 2010

Black Sabbath - Paranoid


Sono le sirene militari a dare il via al secondo disco dei Sabs. Pubblicato a poca distanza dal fondatore del Doom, l'omonimo Black Sabbath, Ozzy e i suoi decidono che è tempo di scrollarsi la reputazione di satanisti che stà crescendo intorno al gruppo. In fondo i Sabs sono hippy per la pace, non satanisti affamati di Aleyster Crowley, come un certo Page, diventato famoso negli "sconosciuti" Zeppelin.

Per farlo, un disco come paranoid era necessario. War Pigs è una cruda canzone di protesta anti militarista .

Generali radunati nelle masse, proprio come streghe alle messe nere

I politici si nascondono

hanno solo fatto iniziare la guerra

perchè dovrebbero combattere?

Questa frase dovrebbe avere come soggetta un certo George W. Bush, ma questa è un altra storia. I Sabs si erano mostrati per quello che erano veramente. War Pigs fece storia.

A seguirla una delle prime canzoni Metal con la M maiuscola, Paranoid, che rubò il titolo del disco a War Pigs.

Paranoid rappresenta lo spunto per tutto quello su cui si baserà il metal. Chitarra acida onnipresente per tutta la durata del disco, e Ozzy conferma il suo titolo di Voce del metal per eccellenza.

La terza traccia è un inquietante psichedelica ballata, condita da effetti allucinanti che anni dopo avrebbero affascinato i Pantera. Il testo lascia in bocca il sapore di LSD, e pare trattare abbastanza esplicitamente di un viaggio psichedelico dovuto a troppi acidi, con visioni pittoresche di stelle brillanti come occhi, oscurità danzanti e luci soffuse.

Ma è Iron Man che preserverà i Sabbath al futuro, imprimendosi nelle menti piu giovani. Riff diretto e acido, quasi una Smoke on the Water alla Sabbath, Tony & i suoi si divertono a parlare di un fantomatico uomo tornato dallo spazio con l'amaro in bocca, e risentito per le sue disavventure, decide di fare piazza pulita di innocenti. Iron man Lives Again. E stì cazzi se vive.

Tony Iommi si rivela un cultore dei distorsori per Electric Funeral, che riprende toni piu Doom, propri del primo disco, con tematiche vicine a War Pigs, raccontando di una guerra nucleare.

Seguono quindi le meno popolari Hand Of Doom, che ripercorre sonorità tetre e mitiche, e Rat Salad, jam session dove Bill Ward dà sfogo al suo talento di batterista. Il pezzo non rimarrà nel mito, ma la testimonianza della potenza della band non sarà mai sottratta, tanto a sottolineare che i Sabbath non sono solo una creatura di Ozzy.

Jack The Stripper chiude il disco, con un brano povero di originalità ma ricco di stile Sabbathiano. Paranoid rappresenta quindi, una pietra miliare per i Black Sabbath. Di sicuro il loro disco di maggior successo, in discussione se anche il migliore da un punto di vista di fattura. Ma una cosa è sicura. Iron man Lives Again.

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