domenica 3 gennaio 2010

Lynyrd Skynyrd - Pronounced "leh-'nèrd'skin-'nèrd"

Bentornati. Non sono mai stato bravo nei discorsi commoventi. A volte, quando ho voglia. Non stasera. Bene, il primo disco ad apparire sul rinnovato blog sarà l'album di debutto di uno dei gruppi piu importanti della storia. I Lynyrd Skynyrd. Il disco, uscito nell' agosto del 1973, presentò al mondo intero il gruppo di Ronnie Van Zant, con la sua prima incarnazione, che conta anche il chitarrista Ed King.

Granitico rock sudista, ballate malinconiche, inni senza tempo e allegre ballate da Whiskey Bar, il disco si apre con I Ain't The One, partendo subito con un buon inizio di chitarra, un pezzo da non dimenticare, nella sua semplicità. Rossington apre la seconda traccia con un classico riff rock, Gimmie Three Steps, che con abile mix di chitarra, tastiera e potenze vocali, presenta uno dei loro migliori pezzi. Ma è con Tuesday's Gone che gli Skynyrd danno un primo assaggio di cosa sarà la loro storia. Train roll on, on down the line, please take me far away... con questi versi, la canzone esprime già dall inizio un senso di malinconia e di disagio che in quegli anni imperversava tra le regioni del sud, ancora intente a liberarsi dall' ombra del conformismo che anni prima aveva causato focolari di giovani capelloni armati di chitarra in tutto il paese.

Tastiere commoventi, con un Van Zant che emana un aurea di sofferenza nel pronunciar ogni singola parola, ed il primo vero esempio di lavoro di chitarre a tre, per il terzetto Collins/King/Rossington, il pezzo è un blues sudista difficilmente dimenticabile.

Things Goin' On prosegue il disco in puro stile Skynyrdiano, con un altra perfetta partenza strumentale, dove i ragazzi del sud partono in successione, il pezzo è un perfetto pezzo di Southern condito con sfumature blues, dove si può avere l'impressione di camminare per una lunga strada del Missouri circondato da campi, durante una tranquilla giornata di primavera. Mississippi Kid ricorda qualcosa da fiera di contadini, oppure un pezzo dalla colonna sonora di Hazzard, ed è qui che i Lynyrd si dimostrano di degni figli del Blues americano che quarant anni fa nasceva in quelle terre. Ed eccoci al secondo orgasmo del disco: Simple Man, tragica confessione di una madre al figlio, be something you love and understand ,sembra il destino che proprio toccò a Ronnie, che da lavoretto a lavoretto, tra cui lottatore di boxe, si ritrovò a cantare in un gruppo rock. I toni riacquistano vivacità ed allegria con Poison Whiskey, che mantiene influenze di quei primi pezzi della metà degli anni 60 che fecero esplodere chitarre e capelli lunghi in tutto il mondo. Ma è con l'ultima traccia, che il mondo si accorse chi aveva di fronte. Free Bird. Epica, maestosa, immortale. L'unica canzone a dare del filo da torcere alla Staiway to Heaven dei Led Zeppelin, come richiesta via radio. Il pezzo si divide in due parti, una prima piu calma e melodica, con Ronnie che decanta come un moderno menestrello, le gesta da giramondo che in molti intrapresero in quegli anni, in quelle terre. If i leave here on tomorrow, would you still remember me? avrebbe tormentato tutte le generazioni successive di giovani rocker e allegri fricchettoni. Ma ad un certo punto, il trio a mitraglia comandato da Collins comincia il bombardamento con un (se non il piu grande) assolo fuori da ogni schema e da ogni tempo. Destinato a rimanere nell'olimpo assoluto, qualcosa che difficilmente ci si aspetterebbe da un gruppo di bifolchidel sud. Con almeno 10 anni di anticipo su tutti i virtuosisti della chitarra Shred, il vero capolavoro della sei corde lo battono i Lynyrd.

In sostanza, il disco d'esordio fu un capolavoro, spesso dimenticato, o non abbastanza decorato.

I Lynyrd si erano rivelati al mondo. E nessuno li avrebbe dimenticati, anche se se ne fossero andati.

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