lunedì 4 gennaio 2010

UFO - Strangers In The Night






WILL YOU PLEASE WELCOME FROM ENGLAND....IU-EF-OU



e sotto con Hot'n Ready, gli UFO non risparmiano colpi con il loro miglior disco live in assoluto, con una formazione eccezzionale ed una carica spaventosa. Ultimo disco registrato col biondo Michael Schenker prima della reunion del '93, questo disco venne pubblicato come doppio LP nel 1978. Tutti pezzi di altissima qualità, Strangers In the Night mostrò cosa voleva dire un concerto Live degli UFO, gruppo Hard Rock che avrebbe potuto declassare molti coetanei, ma che a causa di divergenze di formazione, e per popolarità sempre non all'altezza non è mai riuscito a raggiungere il tetto dell'olimpo, come invece avrebbe meritato.



Con Phil Mogg alla voce, Pete Way al basso, Andy Parker alla batteria, Paul Raymond alle tastiere e seconda chitarra, e il già citato Schenker alla solista, gli UFO esplodono nelle arene americane, con un repertorio che ripercorre il meglio dei loro dischi dal '73 al '78. L'inizio è dato da Hot'n Ready e Cherry (tracce bonus non presenti nella versione originale), confluendo nel capolavoro tecnico di Schenker, Let it Roll, dove la sua Flying V esprime sentimenti che le parole non possiedono, con un buon rapporto chitarra/tastiera. Si passa quindi alla piu profonda e tranquilla Love to Love, che rapporta delle parentele con la psichedelia space dei primi UFO di Mick Bolton, per arrivare alla Natural Thing, in netto contrasto con l'inconfondibile riff chitarristico à là Schenker, ed ecco confluire il tutto in Out In the Streets, dove Paul Raymond si spizzarisce con le tastiere, ed entra in duetto con l'assolo piu carico di emozioni che Schenker abbia mai dato al mondo, dove il tempo si ferma per quelle poche, eccezzionali note.



Only You Can Rock Me esalta subito lo stadio che si alza maestoso, in delirante ammirazione per l'inno degli UFO al puro hard rock dei '70, con una delle migliori ritmiche che la chitarra conosca, ed il suo riff scolpito nella memoria di chiunque lo abbia sentito almeno una volta, per arrivare a Mother Mary e The Kid's, piu granitiche e dirette, dove esalta soprattutto la batteria pesante e a martello di Andy Parker.



A questo punto, si parte con la delicata introduzione di Doctor Doctor, spinta al massimo grazie alla carica dei giovani presenti, per arrivare a I'm A Loser, per rilassare un po l'ambiente, e tirarlo di nuovo avanti con Lights Out.



Ed è qui che gli UFO tirano fuori le palle, con gli 11 minuti di Rock Bottom, il pezzo piu famoso del gruppo, calibrata perfettamente, con un duetto tra Schenker e Raymond spaventoso, che si protae per oltre 4 minuti, in una melodia piena di effetti che hanno fatto storia, e con Phill al massimo della sua estensione, arrivati a 9 minuti, gli UFO si prendono uno stacco per dar l'illusione di aver dato tutto quel che potevano, ma quando il riff di Rock Bottom riprende quota, la gioventù americano non resiste, e l'esaltazione raggiunge il suo apice.



Too Hot To Handle viene serbata per il finale, insieme a Shoot Shoot, concludendo il repertorio mostruoso del disco, con un esausto Mogg che conclude con la sua benedizione al pubblico - thank you all very much, God bless, good night-



E gli UFO tornano nello spazio profondo dal quale erano atterrati, e per altri 20 anni quasi non si ripresenteranno piu con la stessa energia.



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